martedì 23 novembre 2010

TOP TEN – Le Ricette degli altri

Ogni giorno navigando tra blog di cucina e forum mi capita di segnare almeno un paio di ricette. Negli anni l'archivio è notevolmente cresciuto. Molte ricette sono ancora nel computer, altre sono state provate, solo alcune sono diventate ricette “di famiglia”: provate, piaciute, fatte, rifatte, diffuse ad amici e parenti.
Con questa classifica voglio fare un piccolo omaggio a chi mi ha regalato queste ricette...
Non potrei decidere quale preferisco tra queste, quindi le ordino in base all'anzianità: da quelle che ho da più tempo alle new entry.



10 – Base per torta salata velocehttp://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=33599Ho trovato la ricetta sul forum di cookaround un paio di anni fa e da quella volta è diventata la mia pasta per torte salate preferita. È buona, leggera, croccante e super veloce da fare.

9 - Sofficinihttp://profumodisicilia.blogspot.com/2009/02/sofficini-cotto-e-formaggio.html
Quando ho visto la ricetta da Lalla la prima volta ho pensato che fosse incredibile fare i sofficini in casa. Poi li ho fatti e ho scoperto che sono buonissimi. Li ho fatti solo un paio di volte. Il mio consiglio è di farli in grande quantità e conservarli in congelatore. All'occorrenza avrete un goloso pranzo pronto. Non solo per bambini!!

8 – Rotolo biscottohttp://dolciagogo.blogspot.com/2009/10/rotolo-ciocco-salame.html
Di chi poteva essere la mia buonissima pasta biscotto se non di Imma? Ogni volta che visito il suo blog mi chiedo chi mangia tutti i dolci che prepara (Dalle foto la ragazza sembra in forma. Se facessi io tutti quei dolci...). Il bello di questo dolce è che può avere mille varianti: nutella, marmellata, crema al mascarpone, gelato. Si può riempire e guarnire a piacere. Sempre ottimo!

7 – Patate alla pizzaiolahttp://cosatipreparopercena.blogspot.com/2008/08/le-mia-passione-per-le-patate-dedicata.html
Dalla regina delle patate, una ricetta strepitosa. Quando hai bisogno di una “coccola” queste patate sono insuperabili, confort food per eccellenza!

6 – Katmer Pogacahttp://lamercantedispezie.blogspot.com/2010/02/mamma-li-turchiovvero-pane-non.html
Non fatevi spaventare dal procedimento lungo, sono più facili di quello che sembra. E sono semplicemente fantastici. Adesso che ci penso è da tanto che non li faccio...

5 – Brownies al cioccolatohttp://www.francescav.com/2007/02/brownie-cioccolato/
Li ho fatti solo due volte e ogni volta sono andati a ruba. Li tengo buoni quando devo chiedere qualcosa al mio uomo o se devo farmi perdonare: lui davanti al cioccolato non capisce più niente!

4 – Schiacciata di zucchinehttp://www.misya.info/2007/06/22/schiacciatina-di-zucchine.htm
Avevo segnato questa ricetta da parecchio tempo. Ho avuto modo di farla quest'estate per la prima volta. Mi è piaciuta molto, anche questa come quasi tutte le ricette di Flavia è semplice e golosa. È uno sfizio perfetto soprattutto nel periodo estivo: un aperitivo all'aperto, due chiacchiere con gli amici e qualcosa da sgranocchiare.

3 – Pan bauletto bicolorhttp://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=138728&page=1
Per il mio trentesimo compleanno la mia famiglia mi ha regalato il bimby. Quindi il mio ricettario si è arricchito di un capitolo, che sta crescendo di giorno in giorno. Tra le ricette bimby c'è anche questa. Perchè mi è sempre piaciuto impastare a mano, ma se qualcuno lo fa per te è piuttosto comodo! Un pane che fnon ha nulla da invidiare a quello del candido mulino!

2 – La pizza Bonciwww.alcibocommestibile.com/2010/03/la-pizza-di-bonci.html
In rete avevo visto le recensioni del Pizzarium. Poi ho letto questo post di Genny. Allora mi sono ulteriormente documentata. Ho visto i video di Bonci che fa la sua superpizza e ci ho provato anch'io. È diventata anche la mia superpizza. Ora devo provare a farla senza la pasta madre perchè non ce l'ho più. Ma sono fiduciosa, sarà buonissima anche senza pasta madre... spero!

1 – Zucca arrostita con mielehttp://www.cavolettodibruxelles.it/2009/10/zucca-arrostita-al-miele-con-polenta-al-gorgonzola
Da un anno questa ricetta mi gironzolava in testa. Per motivi stagionali ho dovuto aspettare l'autunno per provarla, e per motivi di gusti (di mio moroso) ho dovuto omettere il gorgonzola (che a me piace tantissimo!). Comunque la ricetta è tanto semplice quanto buona. L'ho fatta per la prima volta un paio di settimane fa. È un contorno autunnale perfetto, non vedo l'ora di avere ospiti per proporlo. Ho seguito la ricetta di Sigrid, aggiungendo come suggeriva lei il finocchio. Io la prossima volta ci voglio aggiungere anche del radicchio. Buono, buono, buono...


P.S. Le foto sono volutamente prese dai blog dove ho preso le ricette. Spero non sia un problema, altrimenti scrivetemi e le tolgo subito.

martedì 19 ottobre 2010

… c'è del buono in ogni cosa...



Alcune volte ti capita di offrire una seconda possibilità e se sei fortunato può anche succedere che non vada tutto a puttane per la seconda volta! Certo la congiunzione astrale deve essere favorevole, i pianeti perfettamente allineati e tutti i segni dello zodiaco ben disposti nei tuoi confronti. Eppure capita! Ieri sera mi è capitato, per ben 2 volte! (Ovviamente sto parlando di cucina, nella vita le seconde possibilità raramente portano a qualcosa di buono!)

Comunque... sabato sera ho offerto ai miei ospiti un pessimo risotto alla zucca, per la serie che se le cose non devono riuscire, aspettano sempre che ci siano degli ospiti!
Ne é avanzato un po', quindi ieri ho tentato di rendere il risotto mangiabile.
Come sappiamo tutti il risotto riscaldato è terribile, quindi ho improvvisato, per cena:

“Crocchette di risotto alla zucca e provola affumicata con gustosi cubetti di salame”
Ho aggiustato il riso di sale e pepe e ho aggiunto del salame casereccio a cubetti. Con le mani ho formato delle crocchette e le ho passate nell'ordine su: farina di mais, uovo sbattuto e pangrattato. Ho poi fritto in olio di semi.

Sorpresa 1: IL FRITTO era perfetto, asciutto e digeribile.
Sorpresa 2: le crocchette erano DELIZIOSE.

Evviva il riciclo!
Per dovere di cronaca devo ammettere che in serata, gasata da questa buona sorte, ho fatto una crostata di mele. Sarà la legge di compensazione, fatto stà che la crostata è da buttare!

giovedì 14 ottobre 2010

Istanbul da bere


In settembre io e Enrico ci siamo concessi una settimana di ferie e siamo volati a Istanbul.
Appena Enrico sistemerà le foto mi piacerebbe fare un piccolo resoconto di quello che abbiamo fatto e soprattutto mangiato. Istanbul è bellissima e si mangia tanto e bene.

Non mi dilungo troppo in questo momento. Volevo però dedicare un piccolo post alla bevanda che ha accompagnato ogni nostro spuntino in Turchia.
Si tratta dell'AYRAN, una fresca bevanda a base di yogurt.

In città si trova ovunque, è l'accompagnamento ideale ai loro piatti speziati e piccanti. Lo vendono confezionato, artigianale e perfino alla spina. In alcuni ristoranti lo servono in profonde ciotole e va bevuto con un piccolo mestolo.
A noi è piaciuto davvero tanto e penso che assumere quantità così massicce di yogurt ci abbia fatto davvero bene.

Con grande gioia tornati a casa abbiamo scoperto che è semplicissima da replicare.
Basta mescolare uno yogurt bianco (non zuccherato) con uguale quntità di acqua e con un pizzico di sale.

Vi consiglio di provarlo, per noi è stato amore al primo sorso!


mercoledì 13 ottobre 2010

c'è qualcosa di vivo dentro il mio frigo!






Ho già confessato più volte la mia insana passione per gli impasti lievitati.
Alcuni mesi fa da questo rapporto clandestino è nata una creatura: la mia pasta madre.
La curo con amore da maggio e almeno una volta alla settimana la nostra cucina si trasforma in un panificio artigianale: la dispensa elargisce farina, la bilancia pesa instancabile, le mani impastano e dal forno escono panini, brioche, pizze.
Ovviamente non avendo minimamente il senso della misura, faccio il pane per l'intero paese.
In questo momento il nostro congelatore conserva amorevolmente le mie creazioni della scorsa settimana: i panini per hamburger, le pizzette, e i pangoccioli.



Appunto qui proprio la ricetta dei pangoccioli perchè sono riusciti davvero bene. Non so chi ringraziare per questa ricetta, ne scarico talmente tante che spesso la fonte si perde.

PANGOCCIOLI



Ingredienti per il lievitino:120 gr. Pasta Madre
100 gr. acqua
100 gr. Farina

Ingredienti per l'impasto:100 gr. Burro fuso
100 gr. Latte
120 gr. Zucchero
un pizzico di sale
350/400 gr. Farina 00
gocce di cioccolato q.b.


h. 14.00
Rinfresco pasta madre.

h. 18.30
Preparo il lievitino mescolando velocemente con una forchetta glil ingredienti. Copro e lascio lievitare.

h. 22.30
Sciolgo il burro in un pentolino e lo lascio raffreddare. Lo mescolo con il latte e lo zucchero. Aggiungo la farina e poi il lievitino e per ultimo il sale. Impasto bene. Copro e lo lascio lievitare tutta la notte..

h. 8.30
Prendo l'impasto e aggiungo le gocce di cioccolato. Non le ho pesate, si può fare ad occhio secondo i gusti. Amalgamo bene le poi formo i panini.
Non ho contato quanti ne sono venuti fuori e comunque io li ho fatti più piccoli di quelli che si trovano in commercio. Anche qui si può andare ad occhio.

h. 19.00
( li ho cotti a quest'ora perchè lavoro fuori casa. Si può tranquillamente accorciare l'ultima lievitazione e cuocerli intorno alle 12.00)
Spennellare con latte e infornare per 30 minuti circa a 170/180°.
Se si vuole, spolverare con zucchero a velo.



Con questa ricetta partecipo al Sourdough Baking Wednesday del blog Zucchero&Cannella.

giovedì 29 luglio 2010

Quando sarò nonna farò l'arrosto la domenica a pranzo, giuro!



Ormai avrete capito che in casa mia e di enrico si mangiano cose poco serie. In un anno e tre mesi di convivenza non abbiamo mai cucinato una bistecca. Non parliamo neppure di un arrosto. Abbiamo fatto alcuni tentativi con il pesce, ma si contano sulle dita delle mani.
Potrei dire che è una questione di tempo, ma mentirei. Non ci sono proprio abituata... diciamo che la mamma non me l'ha insegnato!
Il mio forte sono i piatti da pic-nic: pizze, torte salate, stuzzichini. Per ora noi siamo contenti così, enrico non si lamenta e mangiamo comunque (anche se tutti i suoi parenti continuano a dire che è tanto magro!). La ricetta che ho fatto martedì sera è una new-entry, l'ennesimo esperimento, dettato dalla necessità di finire un etto di prosciutto crudo che mangiato “nature” proprio non ci piaceva. L'esperimento anche questa volta è riuscito. Indice di gradimento: 8+



Muffin salati(dose per 6 muffin)

150 gr farina 00
120 ml latte
2 tuorli (o 1 uovo intero grosso o 2 uova intere piccole!)
30 gr olio di semi
1 bustina di lievito per torte salate istantaneo
1 cucchiaino di sale

nel mio caso il ripieno era:
1 zucchina tritata
100 gr circa di crudo tritato
80 gr circa di formaggi vari grattugiati

Mescolare prima i liquidi: uova con latte e olio.
Mescolare in un'altra ciotola i “solidi”: farina, lievito, sale, formaggio, prosciutto e zucchina.
Unire i composti, riempire gli stampi da muffin per 2/3. Infornare a 180° per 15/20 minuti.
Mangiare freddi o tiepidi.

Aggiornamento: mangiati il giorno dopo come merendino, appena tolti dal frigo, erano ottimi!

mercoledì 28 luglio 2010

Cheeeeese... cake!




Buona e fresca, la torta migliore per l'estate. La può fare anche mia sorella che non ha il forno!!



Cheesecake alle fragole(io ho usato una tortiera da 22)

250 gr biscotti
100 gr burro

250 gr ricotta
250 philadelphia
250 panna da montare zuccherata
50 gr zucchero
300 gr fragole
10 gr colla di pesce


Ho preso tutti i resti di biscotti che avevo in giro, li ho tritati e mescolati con il burro fuso. Ho livellato bene il composto nel fondo della tortiera e riposto in frigo.
Ho messo la colla di pesce in una ciotola con acqua fredda.
Ho lavato le fragole, frullate e tenute a parte. Montato la panna e tenuta a parte. Frullato insieme la ricotta, il philadelphia e lo zucchero a velo. Quando erano ben amalgamati ho aggiunto le fragole e mescolato ancora. Deve essere di un bel rosa omogeneo. Ho sciolto la colla di pesce in un pentolino con un cucchiaio di panna e l'ho unita al composto. Infine ho aggiunto la panna (delicatamente, movimenti dall'alto al basso, etc...). Ho fatto l'assaggio, anche Enrico ha fatto l'assaggio! Ho versato tutto sopra la base di biscotti, facendo attenzione a lasciare un po' di crema nella ciotola per poterla riassaggiare! La torta è finita in frigo ben coperta fino all'assaggio (avvenuto la sera dopo). La ciotola è finita tra le mani di Enrico e poi tra le zampe del nonno. Purtroppo la scena non è documentata!

martedì 27 luglio 2010

PASTICCIO ESTIVO




Altro esperimento veloce e gustoso per un pasto estivo, ma l'idea è buona anche per l'inverno, cambiando ingredienti. Praticamente si tratta un pasticcio fatto con il pane carasau al posto della sfoglia all'uovo. L'idea l'ho trovata in rete, poi ho personalizzato la ricetta usando gli ingredienti che avevo in casa.

Pasticcio di pane carasau con zucchine, pomodoro fresco e provola affumicata

Per una teglia usa e getta 15x20 circa1 piccolo porro
4 zucchine medie
1 grosso pomodoro
4/5 foglie di basilico
mezza provola affumicata
qualche cucchiaio di fiocchi di latte
5 mezzi fogli di pane carasau
parmigiano grattugiato a piacere


Per prima cosa ho pulito ed affettato un piccolo porro e l'ho soffritto con poco olio d'oliva. Ci ho poi aggiunto le zucchine lavate e grattugiate e le ho fatte insaporire aggiungendo sale e pepe.
Nel frattempo ho tagliato il formaggio a cubetti e il pomodoro a fette. Ho condito il pomodoro con un po' di sale. Una volta pronte le zucchine ho iniziato a comporre il pasticcio. Un giro d'olio per ungere la teglia, poi il primo strato di pane*. Ci ho poi messo un primo strato di zucchine, fiocchi di latte e provola. Ancora pane, un giro d'olio, e poi pomodori e basilico e ancora provola. E così via. Nell'ultimo strato ho messo abbondante provola e una spolverata di parmigiano per fare la crosticina. Ho passato in forno a 180° giusto 15 minuti per sciogliere il formaggio e ho fatto leggermente raffreddare prima di mangiarlo. Ottimo anche riscaldato il giorno dopo.

*Il pane carasau che ho comprato è un disco grande tagliato a metà (per questo ho scritto “mezzi fogli” negli ingredienti). Il pane si può mettere com'è, cosa che ho fatto io, oppure si può inumidire. Dipende dai gusti, comunque nella mia versione, la presenza del pomodoro lo ha reso ugualmente umido.


PICCOLA SCOPERTA CASUALELo stesso giorno, per far pulizia del frigo e finire le verdure che avevo, ho affettato un grossa melanzana. L'intenzione era di grigliare la melanzana nella mia fidata griglia elettrica. Il problema è che la mia fidata griglia elettrica consuma tantissima corrente e con il forno acceso è proprio incompatibile. Quindi per ottimizzare i consumi, ho steso le fette di melanzana salate e spennellate d'olio, nella griglia del forno. Le ho cotte mentre si cucinava il pasticcio, poi ho alzato leggermente la temperatura e le ho lasciate ancora 10 minuti. Insomma... sono venute buonissime. Avrò scoperto l'acqua calda?

mercoledì 21 luglio 2010

USO IMPROPRIO DELLA PEPERONATA

Il reparto frutta e verdura del supermercato (orto) di Andreino (mio papà) in questa stagione è superfornito... spesso di verdure fuori dai soliti canoni "dimensionali" (memorabile la storia del pisello scambiato per anguria!)
Con le tante verdure colorate che mi ritrovavo in frigo, lunedì sera ho preparato una bella peperonata.
C'è da dire che per me la morte sua (della peperonata) è accompagnata dalla mozzarella (a sua volta accompagnata dal ketchup!).
Invece ieri sera, tornati tardi dal mare-post-lavoro, e con la voglia di qualcosa di sfizioso, abbiamo optato per....

Piadine alla peperonata!Immagino che qualcuno si sarà sentito male solo all'idea. La maggior parte delle persone che conosco non digeriscono i peperoni e comunque trovano la peperonata pesantuccia. Comunque la piadina calda con la peperonata e la mozzarella filamentosa era una cosa da urlo! Accompagnata dalla solita birretta fresca, che in questa stagione è insuperabile. Purtoppo non ho le foto. Si sa... il mare fa fame!

Vi lascio la ricetta (complicatissima) della peperonata. Mi piacerebbe dire che è una ricetta speciale, di famiglia, di quelle che si tramanda da tante generazioni. Invece l'ho presa da un libro di cucina ( "La cucina italiana"?), facendo poi delle varianti: per esempio nella ricetta c'erano le patate invece delle zucchine... comunque:



Ho tagliato tutte le verdure, e messo tutto in una grossa pentola. Fatto cuocere per circa 30 minuti a fuoco vivace, mescolando.
Fine.

martedì 20 luglio 2010

Il tavolo da giardino



Uno dei primi progetti che avevo in mente di realizzare appena entrati nella casa nuova era la dispensa. Per sfruttare al massimo lo spazio ho pensato di fare una struttura in legno con grandi ripiani e usare poi delle finestre di case vecchie per fare le antine. Per riuscire nell'impresa ho chiesto aiuto a mio padre e mio zio Paolo che in famiglia è famoso per la cura che mette nel realizzare i suoi lavori in legno. Il risultato è stato perfetto, anche se l'idea di usare vecchie finestre è stata abbandonata per difficoltà tecniche e al loro posto Paolo ha costruito ex novo delle antine quadrate bellissime. Il tutto dipinto con acrilico bianco che lascia però vedere la vena del legno: basso impatto e design essenziale.
A fine lavoro mi era avanzato del legname. Che fare? Dopo due rapidi calcoli ho deciso di costruire un tavolo.
Chiamo il CQ.
L'idea gli piace e mette a disposizione spazio e attrezzi. Abbiamo cercato di unire la mia voglia di avere un oggetto dalle linee pulite e i suoi consigli per realizzare una struttura solida. Un altro successo! Ora abbiamo un nuovo tavolo per il giardino dove fare colazione e cena. Testato anche in quattro (con il piccolo Ruben che nel mentre esplora il giardino) e approvato anche dal Nonno che ci passa delle ore disteso sopra per la pennica!







venerdì 16 luglio 2010

UNA CENA ESTIVA



Si cucina meno certamente. I piatti non sono poi così memorabili (passiamo dalla caprese al prosciutto e melone!)
Però ci sono stati vari esperimenti non documentati in questi mesi: il pesce al sale, le polpette di zucchine, le lasagne al pesto... Ci sono stati pranzi e cene.
C'è stato anche un viaggio. A Londra. Che dal punto di vista culinario è stato ricco. Che mi ha fatto innamorare... del sushi! (appena trovo l'occorrente provo a farlo).
Ma, soprattutto, esattamente il 16 maggio è nata la mia pasta madre. La conoscevo virtualmente da parecchio tempo, ma non osavo provare. E invece, come si suol dire: è più facile a farsi che a dirsi. Poi sarà stata anche fortuna. È nata e cresciuta senza intoppi. Unico problema è che almeno una volta alla settimana devo pasticciare e devo accendere il forno!
Lavorando vicino a casa vado bene: impasto la mattina, a pranzo formo il pane e la sera, dopo le 20 (così sono tranquilla anche con la bioraria) accendo il forno e cucino. E poi congelo e mangio tutta la settimana. Ma questa è un'altra storia.
Mercoledì ero in fase panificazione, e avendo abbastanza pasta madre, ho deciso di provare a fare le friselle. Avete presente quelle ciambelle di pane biscottato? Proprio loro.
Per me sono legate ad un bellissimo ricordo di un pomeriggio d'estate in puglia. Così ho adattato una ricetta che avevo con il lievito di birra. Ieri sera cenetta fuori, come d'abitudine nelle ultime settimane (ma quanto è bello mangiare in giardino? Sembra di stare in vacanza!), a base di friselle con pomodoro, basilico e tonno; frittatina di zucchine; rotolini di melanzane grigliate con formaggio, pesto e pomodorini; e una patata avanzata dal giorno messa sulla grigia assieme alle melanzane. Una bella birra fresca, buena vista social club di sottofondo e naturalmente... dieci zampironi e candele anti-zanzare!! Bellissimo!



Friselle o Freselle (?)
Ingredienti con lievito di birra:
500 gr di farina
15 gr lievito di birra
1/2 cucchiaino sale
280 ml acqua tiepida

Ingredienti con pasta madre:
430 gr di farina
100 gr pasta madre
1/2 cucchiaino sale
250 ml acqua tiepida

Ore 9.00 - Ho impastato bene tutto e messo in una ciotola a lievitare
Ore 14.30 – Ho rovesciato l'impasto sul piano di lavoro, l'ho diviso in pezzi da circa 100gr (hho pesato il primo, poi sono andata ad occhio). Ho formato un lungo bastoncino e poi una ciambella. Ho adagiato tutte le friselle sulla placca da forno rivestita di carta forno e coperti con uno straccio bagnato.
Ore 20.30 – Ho infornato a 200° (statico) per 30 minuti circa. Restano abbastanza bianche. Va bene così.
Ore 22.00 – Ho tagliato in due le friselle e le ho rimesse in forno a 180° con la parte del taglio verso l'alto per 20 minuti circa.

Ho conservato le friselle fredde in un sacchetto di plastica. Quando si devono usare si passano brevemente (basta proprio poco) sotto l'acqua del rubinetto, volendo si strofinano con uno spicchio d'aglio, e si condiscono a piacimento. Penso che con pomodoro fresco e basilico siano il massimo!

N.B. Se usate il lievito di birra in cubetti basta meno tempo per la lievitazione, con sto caldo poi!

venerdì 18 giugno 2010

Il mercato

Il mercato del paese mi è sempre piaciuto.
C'è sempre qualcosa da vedere e anche quando lo hai girato tutto ti puoi fermare a osservare la gente.
Questa mattina Laura ed io abbiamo fatto due passi per sbirciare le 6 bancarelle di Torre. I grandi classici: il fioraio, il frutta&verdura, i vestiti per le ultra 65enni (quelli belli larghi con stampe a fiori dai colori improponibili), la latteria, il cinese e la pescheria.
Nel portafogli avevo 1 pezzo da 5 e uno da 20. Sono due banconote che definiscono due tipi diversi di spese, due diversi approcci al consumo. Voglio dire, se ho cinque euro vado in edicola, se ne ho venti li tengo con l'idea di spenderli per una pizza o l'ennesimo pacco di DVD vergini. Il pezzo da 5 se l'è intascato il cinese in cambio di una camicetta borchiata per Laura (ma quanto fantastici sono gli spogliatoi del mercato? Ti proiettano direttamente in un film degli anni 70 con Edwige Fenech fatto di voyerismo e leggero erotismo...). Il pezzo da 20 è sguizzato dalle mie mani per andare nella cassa della pescivendola. Vongole veraci per farsi due spaghi, un'orata e un branzino da fare al sale. Sarà il pranzo di domani. Ora devo pensare a come pulire il pesce. La signora ci ha regalato una di quelle pillole di saggezza popolare che pretende di nascondere la verità oltre il velo di mistero fatto di sussurro e occhiate fugaci: "metti le vongole a spurgare con acqua, sale e un bicchiere di frizzante". Mah! Proveremo. Intanto metto in musigna un'altra pillola aspettando il giorno in cui potrò usarla io per stupire qualche sprovveduto!
Enrico

giovedì 17 giugno 2010

SORPRESA

Torniamo dopo mesi di silenzio con una sorpresa...
BUONA VISIONE!

giovedì 15 aprile 2010

LA PIDAZZA E ALTRE STORIE

Si parlava di ricette facili facili? Di quelle che quasi quasi è capace anche il mio gatto? Ecco.
E si parlava anche di voglia di pizza? Bè quella non manca mai.
Quindi se sei proprio negato in cucina, se hai tanta voglia di pizza e sei per qualche motivo impossibilitato ad andare in pizzeria, io consiglio la PIDAZZA.
Come suggerisce il nome, si tratta di una piadina abilmente trasformata in pizza.
Si prende la piadina (do per scontato che sia una cosa che avete in casa. Io me le faccio e poi le conservo in freezer, si scongelano velocemente !), la si posiziona su una padella antiaderente, si scalda da una lato, si gira e si farcisce come una pizza. Si scalda ancora un po' ed è pronta! Rimane croccante ed è buonissima.

… e questa era la Pidazza, ora le altre storie...

La voglia è sempre quella di cose sfiziose e filanti, quindi: una bella torta salata. Io e il mio bellissimo coinquilino, dopo svariate prove, abbiamo eletto questa LA PASTA PER TORTE SALATE. Anche per questa ricetta i tempi e le difficoltà sono minimi.

Ingredienti:
250 g di farina 00
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di lievito per torte salate istantaneo
100 gr di acqua calda
100 g di olio di semi (a scelta, l'ultima volta ho usato l'olio di semi di mais ed è venuta buonisima9

Esecuzione:
Prendi un contenitore con coperchio. Inserisci tutti gli ingredienti nell'ordine. Chiudere la ciotola. Sbattere energicamente per 2/3 minuti. Pasta pronta. Si farcisce a piacere e si inforna a 180° per 40 minuti circa (dipende poi dal forno).

Entrambi i piatti si possono gustare in svariati modi:
- se è brutto tempo davanti alla tv, consiglio un bel film rock'n'roll tipo: “I love Radio Rock” o il mitico “The School of Rock”
- se è bel tempo, cosa c'è di meglio di un pic nic?

lunedì 5 aprile 2010

il Maiale & la Mela

Piatto a prova di nerds occhialuti dalle abilità manuali ridotte, che di solito si esprimono solamente tra i tasti di una QWERTY e i controller della PS, intellettuali dalle fattezze preumane, maschioni da chiave inglese, ometti viziati e privi di esperienze vitali e culinarie, e dei corrispettivi femminili di questi gruppi sociali.
Con questa ricetta anche i lettori appartenenti alle categorie descritte appena sopra possono avere una chance di successo tra i fornelli ... anche perchè non dovranno proprio usare i fornelli, evitando cosi di poter bruciare l'olio e/o cercare di raffreddarlo con acqua fredda (l'ho visto fare, e purtroppo ero nella stessa stanza di chi lo ha fatto !!!), ed evitando di far incancrenire residui sul fondo della padella.
Inoltre, se presentato con congruente fare retorico, il piatto che ne risulterà, avrà la proprietà di evocare sensazioni ed immagini di primitivo erotismo favorendo cosi la diffusione di un'atmosfera seduttiva da sfruttare adeguatamente; documentatevi quindi sulla storia e tradizione del frutto del peccato (la Mela, ovvio), spunti interessanti li trovate nel libro "Nel giardino del diavolo" http://www.libreriauniversitaria.it/giardino-diavolo-storia-lussuriosa-cibi/libro/9788871082004 .

Bene, veniamo alla ricetta realizzabile in 4 mosse !
Prima di compiere le mosse però avrete bisogno di predisporre materiali e utensili cosi come nel breve elenco che segue:
- salsicce grosse (2 a persona) tagliate a metà nel senso della lunghezza e liberate dal budello (trattatele bene, non distruggetele e non sbriciolatele troppo);
- mele (una mela a persona) sbucciate e tagliate a pezzetti di circa 1cm x 1cm x 0,5 cm;
- una teglia di vetro rivestita di carta da forno;
- un forno tra i 200 e i 230 gradi di temperatura;
- cannella in polvere e pepe in polvere;
- una spatola da cucina, o altro utensile adeguato, per impiattare la pietanza.

Ci siamo ? Ci siete ?
Ora dovreste avere tutto davanti ai vostri occhi, nella speranza che siate arrivati a questo punto senza ferirvi e senza ridurre la cucina a un casino: pronti ad affrontare i 4 movimenti che vi condurranno al successo!

1) disponete le salsicce aperte sul fondo della teglia;
2) distribuite i pezzettini di mela sopra le salsicce;
3) spolverate con la cannella e il pepe;
4) infornate.

Puntate una sveglia a 20/25 minuti da ora, e quando suona estraete la teglia dal forno e servite al/alla vostro/a ospite.
Nel frattempo (e durante la cena) bevete birra scura non filtrata o un vinello rosso leggero.

Canzone da associare: "Buena" (Morphine - Cure for pain)

Non appena l'ospite si prodigherà in espressioni di stupore voi potrete introdurre una discussione su come sia perfetto il connubio tra la crapulenta e suina salsiccia e l'ingenua e diretta seduttività della mela, tra l'acre sapore e forma maschile della carne e la dolcezza sottilmente acidula del frutto femminile, e su come il tutto sia perfettamente annaffiato dai preziosi nettari che con adeguata frequenza riempiono i vostri bicchieri.

Buona Serata !

giovedì 1 aprile 2010

LE MANTOVANE VENETE



Pasticciare con il lievito di birra è la cosa che preferisco fare in cucina.
Mi diverto a cucinare e soprattutto mi piace mangiare: pizze, pane, focacce dolci e salate, brioches...
In vita mia ho provato centinaia di impasti diversi alla ricerca di quello definitivo.
La vera sfida quando impasto è ottenere un impasto leggero e digeribile e che si conservi il più a lungo possibile. Sarà capitato a tutti che il pane fatto in casa pesasse tantissimo o diventasse troppo duro già al secondo giorno.
Le mie ricerche dell'impasto perfetto partono dalla scelta della farina e continuano passando attraverso innumerevoli trucchi letti in giro: impasto molto idratato, impasto senza impasto, lievitazione lenta e lievitazione rapida, uso di poco lievito, uso del malto d'orzo, pentolino d'acqua dentro al forno, impasto a mano, impasto con impastatrice, lievitazione al sole, coperta, scoperta, impastare a lungo, impastare pochissimo... insomma... non penso di aver mai usato lo stesso impasto per due volte di seguito.
I risultati sono più o meno soddisfacenti, il mio problema è che continuo a leggere ricette e ogni volta scopro un nuovo metodo da provare.
Per esempio mi manca l'esperienza con la pasta madre, con il lievito liquido e, ultima delle mie scoperte, con lo sfarinato d'impasto (mi spiegherò meglio quando farò le prove).
Il mio sogno è avere un forno a legna... magari un giorno!!

Comunque l'esperimento di domenica sono state le mantovane, ovviamente in variante veneta!
Vabbè!!
Non ho fotografato le varie fasi perchè ero a casa sola e se non c'è Enrico, non mi penso proprio di fare le foto. L'impasto è un impasto “normale”, vedrete la ricetta, non c'è niente di strano. La particolarità della ricetta sta nella lavorazione. L'impasto viene steso e arrotolato per due volte, io ho utilizzato la nonna papera.

Le mantovane
400 gr di farina 00
100 gr manitoba
15 gr di lievito di birra
220 ml di acqua
1 cucchiaio di strutto
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di malto o miele

Ho impastato con il bimby, comunque il procedimento in questo caso non ha molta importanza. Bisogna ottenere un impasto solido, non appiccicoso. Deve lievitare almeno 30 minuti.
Quando faccio lievitare un impasto cerco di metterlo al caldo, magari avvolto con una bella coperta e soprattutto cerco di non disturbarlo, come se stesse dormendo. Quindi non spostarlo o fargli prendere aria, non fare troppo casino... deve stare tranquillo.
Una volta lievitato ho ripreso l'impasto e l'ho diviso in 8 pezzi. Con la nonna papera ho steso ogni pezzo, facendolo passare per due volte sull'uno e per due volte sul due. Ho arrotolato ogni pezzo, per poi ripassarlo nella nonna papera sempre sull'uno e sul due. Viene fuori una striscia lunga da arrotolare nuovamente. Quella sarà la nostra mantovana. Una volta formati tutti gli otto panini ho rimesso a lievitare direttamente sulla placca del forno, coperti di pellicola trasparente e strofinaccio. Passati altri 30 minuti minimo, si può accendere il forno a 240° circa. Quando il forno è caldo si fa un taglio lungo tutto il panino, così in cottura si apre bene e prende la tipica forma.
A questo punto ho infornato. La mia malattia per gli impasti prevede anche l'ammirazione mentre cuociono: mi piace vedere come crescono e si trasformano dentro il forno.
Quando mi sembravano pronti (20 minuti circa con il forno bello caldo), ho spento il forno e li ho tirati fuori. Ne abbiamo mangiati subito tre, belli caldi con la mortadella. Eccezionali. Gli altri sono finiti nei giorni successivi e hanno tenuto abbastanza. Al secondo giorno li ho comunque un po' scaldati per renderli più buoni, ma in fondo lo faccio anche con il pane comprato! Da rifare...

mercoledì 17 marzo 2010

Prima prova di video ricetta...

Non si può fare a meno di condividere questa chicca!
Che organizzazione! che metodo!

INDOVINA CHI VIENE A PRANZO?



L: Indovina chi viene a pranzo domenica?
E: ???
L: La Laura!
E: Forte!
IN(il nonno): Bello...

Sabato pomeriggio si va in passeggiata con cane, sorella e moroso di sorella direttamente dai monti veronesi.
Tornati a casa, doccia e cazzeggio.
Cena in pizzeria.
Concerto di Tommaso.
A casa abbastanza presto ma stanchi morti!
Domenica mattina, ore 9.35 ci si sveglia con calma...
colazione e... cazzo! cosa facciamo per pranzo?
Ore 10.00 lavati e vestiti in cucina, pronti per iniziare a spignattare.

Missione impossibile: preparare un pranzo decente entro le 12.30 orario di arrivo dell'ospite.

Si fa così:
- estrazione del ragù dal congelatore (ragù fatto in casa, ovviamente).
- preparazione della pasta all'uovo per fare le tagliatelle (perchè avendo due ore vogliamo assolutamente complicarci la vita!), con bimby.
- preparazione della pasta per la torta, con bimby.
- lavaggio bimby e inserimento acqua e farina per la polenta.
- accensione forno.
- assemblaggio e infornamento (!!) della torta.
- la polenta è pronta (ci avete scoperto: era la polenta precotta), metterla a raffreddare fuori dalla finestra.
- tiraggio... si insomma... si tira la pasta per le tagliatelle, noi l'abbiamo fatto con la nonna papera, e si tagliano le tagliatelle, sempre con la papera.
- siamo a buonissimo punto e manca ancora una mezz'ora buona all'arrivo dell'ospite.
- tagliamo i dischi di polenta, le fette di salame e il formaggio per l'antipasto, che metteremo poi in forno al caldo.
- preparazione tavola, preparazione di noi stessi (perchè in fondo è pur sempre domenica, e abbiamo un'ospite e mi sembra carino presentarsi con qualcosa che non sia la tutona da casa!)
- preparazione aperitivo.

Missione compiuta! E abbiamo fatto anche una discreta figura, escludendo la solita mancanza di sale sulle tagliatelle. Risolto con abbondante spolverata di grana sopra e con ubriacaggio ospite!
Vi lascio la ricetta della torta perchè il resto non è niente di nuovo.




CORONA AL CIOCCOLATO
500gr farina
75gr burro
2 uova
1 bustina di lievito x dolci
100gr di latte
4 cucchiai di zucchero (non è molto dolce)

Ripieno: cioccolato a scaglie e nocciole tritate (o qualsiasi altra cosa)

Impastare la farina con i 75gr di burro, aggiungere lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungere il resto degli ingredienti, amalgamare tutto ben bene, tirare in una sfoglia di cm35 x 35 circa e penellare di burro fuso e una spolverizzata di zucchero. Farcire a piacere. Arrotolare a salame, tagliare a fette di 2 cm circa. Disporre a corona in una tortiera foderata di carta da forno, bagnare leggermente di latte e spolverizzare di zucchero. Infornare a 180° x 30 minuti circa.
(ricetta tratta da cookaround)
Noi l'abbiamo mangiata accompagnata dal gelato gentilmente offerto dalla nostra ospite.
Credo che sia l'ideale perchè la torta da sola è piuttosto secca. Ico suggerisce di inzupparla per bene nel latte per una colazione da campioni!

venerdì 12 marzo 2010

L'ARTE DEL RICICLO: GNOCCHI DI POLENTA



Buttare via il cibo mi da tantissimo fastidio. Cerco quindi di non farlo e di consumare tutto entro i tempi della scadenza. Mercoledì ho aperto il frigo per la cena ed avevo un sacco di avanzi. Capita poi che dopo due o tre giorni che mangi la stessa cosa, hai voglia di qualcosa di nuovo. Ho tirato fuori dal frigo le cose più a rischio e ho iniziato ad improvvisare.
Da una settimana se ne stava li triste ed annoiata una fetta di polenta gialla (di quella confezionata).
Penso fossero sui 300 gr, meno di un terzo della forma intera da kg. L'ho presa, tagliata a pezzettoni e infilata dentro al macinino. L'ho frullata per bene assieme ad un uovo, sale e pepe. Poi ho iniziato ad aggiungere farina. È venuto fuori un bell'impasto dal quale ho ricavato tanti gnocchetti gialli!
Altro avanzo triste e sole nel frigo erano i carciofi. Li avevo presi la settimana prima perchè non avevo mai curato un carciofo in vita mia e mi sentivo pronta... come sbagliavo!!!
Li avevo puliti e cucinati, ma le foglie più esterne erano ancora dure e legnose, dovevo eliminare ancora un paio di strati di foglie.
Quindi dopo averli mangiati al naturale avevo deciso di frullarli per renderli più appetibili. In frigo avevo già pronta questa bella cremina di carciofi. L'ho presa e mescolata assieme ad un pezzetto di ricotta, aggiustato di sale e pepe.
Quindi ho cotto gli gnocchi, li ho mescolati con la crema di carciofi, ci ho aggiunto della mozzarella a pezzetti. Ho riempito due piccoli cocci di gnocchi e spolverato di grana. Messo nel forno 10 minuti + 5 di grill finale. Estratti, fotografati, mangiati.
Erano proprio buoni, solo un po' pesanti. Per cena abbiamo mangiato solo quelli, in due e non siamo riusciti a finirli tutti. Quindi direi che con queste dosi ne escono due porzioni abbondanti per gente affamata!
Insomma... in un pasto solo ho fatto fuori ben tre avanzi e ho improvvisato un piatto nuovo e molto goloso!

sabato 6 marzo 2010

4 sgombretti cheap-&-easy

La pescivendola della COOP mi conosce fin da quando ero ragazzo, sicchè, data l'affezione reciproca, cerco di visitarla ogni sabato (giorno in cui ho il tempo per dedicarmi alla pulitura del pesce) alla ricerca di offerte al kilo.

Potrete immaginare che una delle prime conseguenze della scarsa frequentazione delle banconote nel mio portafoglio, sia proprio la ricerca di offerte che propongano prodotti invitanti a prezzi umani (ecco...escludiamo quindi il tonno rosso o lo spada da 26 euri/kilo).

Bene, una ricorrente prelibatezza che si trova alle condizioni appena descritte è proprio lo sgombro: sgombretti di 250/280g lordi a prezzi che oscillano dai 3 ai 5 euri/kilo.

Quel sabato ne acquistai 4.

Appena rientrato a casa, presi una bottiglia di pinot grigio, vendemmia 2008, prodotto in loco, e lo misi in frigorifero in attesa di sorte migliore.

Alle 17.00 circa iniziai a pulire gli sgombretti asportando innanzitutto con le forbici le pinne dorsali, poi quelle ventrali, cercando di estrarre accuratamente anche le grosse spine sottostanti.

Avevo precedentemente predisposto a fianco del lavabo il sacchetto che conteneva i pesci, in modo da utilizzarlo come deposito prossimale di rifiuti organici (destinati al composter...non all'indifferenziata); essere organizzati in termini ergonomici aiuta sia ciascuna fase della preparazione, sia il mantenimento dell'ordine e della pulizia in cucina (questione da valutare accuratamente prima di iniziare i lavori!)

Finito di togliere le pinne ai 4 pesci passai ad aprirne il ventre sempre con l'uso delle forbici, praticando un taglio longitudinale dal foro corrispondente alle pinne ventrali asportate, fino all'ano, un altro taglio partendo sempre dal primo foro verso la bocca del pesce mi serviva per asportare anche le branchie (ricche di sangue che in cottura rischia di rendere amara la parte cefalica).

Data l'ampiezza del taglio è stato facile asportare le viscere usando indice e medio assieme (ah...per pulire i pesci di certe dimensioni io tendo ad usare i guanti di gomma: preservano le mani e sono facili da pulire con un po' di candeggina per togliere l'odore).

Bene, un ultimo risciacquo dentro e fuori e i pesci avrebbero potuto considerarsi pronti per essere messi accuratamente in frigorifero, nell’attesa che tutti gli altri ingredienti fossero pronti.

Lavai i guanti, risciacquai le mani, e assaggiai quel pinot grigio che oramai da circa 45 minuti giaceva in frigo … niente male ... ecco cosa potersi concedere quando compagna con bambino escono al sabato pomeriggio lasciando a casa chi si occupa di cena e pulizie. Più un pezzetto di formaggio, per non lasciare il vino da solo nello stomaco.

Passo successivo: forno a 190° … fatto !

Raccolsi erbe (salvia, timo, basilico, alloro), uno spicchio d’aglio di media grandezza, qualche grano di pepe verde, e disposi tutto sul tagliere per farne un trito fino fino fino (a me piace fino, e ho anche talento per l'arte del tritare). Spremeti mezzo limone piccolo in un bicchiere, aggiunsi olio a naso fino a raggiungere la metà del bicchiere, girai il tutto con un cucchiaino; dentro questa mistura aggiunsi il trito appena prodotto, per poi lasciare a riposo per circa 15 minuti, che utilizzai per un altro mezzo bicchiere di bianco e per iniziare l’intimo ascolto di Conversations with myself (Bill Evans).

Nel frattempo il forno raggiunse la temperatura, compagna con prole rientrarono dalla passeggiata, l’ascolto intimo diventò condiviso e cosi passai a predisporre una teglia di vetro con il fondo inumidito da poco olio. Un’altra girata occasionale di cucchiaino alla mistura di olio, limone e compagnia bella.

Gli sgombri uscirono dal frigo e per adagiarsi all’interno della teglia, con i loro ventri aperti rivolti verso l’alto nella richiesta di essere profumati dalla mistura in quel bicchiere, da alcune olive e capperi a piacere: non ci misi molto ad assecondare gli sgombri. Due cucchiaini abbondanti di mistura finirono in ciascun pesce, le olive rimbalzarono dentro la teglia, alcuni capperi tra gli interstizi. Sul piatto ancora crudo con un ultimo filo di olio e poi un arrivederci, prima di infilarlo in forno, dove rimase a cuocere per 30 minuti circa.

W il pinot grigio !

martedì 2 marzo 2010

PANINI SUUUUUPER


Abbiamo passato una bella domenica rilassante. La giornata era grigia, l'ideale per starsene a casa a sonnecchiare e per provare qualche ricettina di quelle che non ho tempo di fare durante la settimana. Insomma dovevo assolutamente provare questi panini visti qui.
Ultimamente quando faccio il pane o la pizza o qualsiasi impasto lievitato, cerco di seguire alla lettera la ricetta. Fino a un anno fa pensavo che mi bastasse l'istinto per capire quanto impastare, quanta farina o quanta acqua aggiungere. In rete ho trovato tanti metodi diversi per fare il pane e spesso ho ottenuto risultati ottimi, così continuo a provare le ricette che trovo in internet e ne provo più che posso.
Questa sicuramente la inserisco tra le ricette da fare spesso. Avevo molti dubbi sul risultato invece è stato facile e sono venuti proprio bene.
Verso le due del pomeriggio, tornati dalla passeggiata al mare, ho iniziato a preparare l'impasto. Ho pesato 15 gr di lievito di birra (senza stare tanto a pesare, diciamo che è poco più di metà cubetto), e l'ho sciolto in 200 ml di latte. Ho aggiunto poi 100 ml di olio di semi di girasole. La ricette diceva olio di riso. Sinceramente giorni fa quando ho fatto la spesa volevo comprarlo, ma purtroppo non ho vinto al superenalotto quest'anno! Vabbè, quindi olio di girasole che avevo in casa ed era già aperto.
Ho mescolato tutto, poi ho messo un bianco d'uovo, conservando il rosso che serve più tardi. Mescolato ancora e ho aggiunto due cucchiaini di zucchero. A questo punto ho buttato sopra 500 gr di farina 00, quella “normale” insomma. Niente farina 0, niente manitoba, una normalissima farina doppio 0. Sopra la farina ho buttato due cucchiaini di sale e ho iniziato ad impastare. Si impasta senza problemi, l'olio e l'uovo legano subito l'impasto senza fare briciole. Insomma facile facile, pulito e senza tanti sprechi.
Ho inserito l'impasto nella mia ciotola preferita, l'ho coperta bene anche con la copertina di pile e l'ho messa a riposare in bagno vicino al termo acceso.
L'ho fatta riposare per un paio d'ore. Nel mentre abbiamo ricevuto visite, bevuto il tè con i biscotti, chiacchierato e giocato con il gatto.
Alle cinque più o meno siamo rimasti io, Enrico e Tommaso. Prima di iniziare a vedere il film che abbiamo scelto ho formato i panini.
Ho ripreso l'impasto che era ben cresciuto. L'ho diviso in 8 palline e lasciate sul piano di lavoro. Nel mentre ho sciolto 80gr di burro (secondo me ne basta un po' meno, io ne ho avanzato).
Dopo 15 minuti il burro era freddo. Ho steso tutte le palline di pasta, ricavandone 8 cerchi di 20 cm di diametro circa e comunque tutti uguali come da ricetta. Li ho spennellati tutti con il burro sciolto e poi li ho sovrapposti uno all'altro. Attenti che così tutti unti di burro tendono a scivolare in giro. Quando sono tutti uno sopra l'altro si rigirano sottosopra e si stendono in un unico, grande, cerchio di pasta, di minimo 50 cm di diametro. La pasta si stende facilmente e non si ritira, resta dove la metti.
Abbiamo quasi finito...
Ora si taglia il cerchio in 16 triangoli, si mette un cucchiaino di formaggio morbido sulla base di ogni triangolo. Io ho messo squacquerone che avevo in casa. Secondo me si può anche fare a meno di mettere il formaggio, diciamo che è uno sfizio in più.
Ora si rigirano i due angoli alla base del triangolo, chiudendo dentro il formaggio e si gira la pasta, formando dei mini croissant. Velocemente li ho disposti nella teglia del forno e li ho spennellati con il tuorlo d'uovo di prima sbattuto con un po' di latte. E finalmente sono andata a vedermi il film, lasciando ancora i panini a riposare.



Sembra un casino e una cosa lunghissima. Invece giuro che è stato facile e veloce. Sicuramente più veloce che scriverlo!
Abbiamo guardato “Bastardi senza gloria” di Tarantino. Il film dura quasi tre ore, alla fine del film stavamo addentando i panini. Dopo un riposo di un'ora e mezza, li ho messi nel forno caldo a 200° per una ventina di minuti. Ottimi caldi, ottimi freddi, ottimi il giorno dopo. Buoni con il salame, con il formaggio con la nutella e con la marmellata... e anche da soli!
Enrico e Tommaso hanno apprezzato e io ho fatto un figurone!
Anzi, li rifaccio domani, deciso!

venerdì 19 febbraio 2010

IL NOSTRO BRODO DI FAMIGLIA

Questa settimana il mio moroso ha avuto un po' di influenza, niente di grave...
Qual'è il mio primo pensiero? Devo preparare un bel brodino!
Quasi un anno fa quando mi preparavo per la convivenza, il brodo, assieme al minestrone, erano la mia più grande preoccupazione. Era una cosa che non avevo mai preparato a casa dei miei e mi sembrava una prova da superare per diventare una vera padrona di casa.
Perchè, da come la vedo io, il brodo è uno dei piatti che fanno più famiglia. Oltretutto è il piatto che per eccellenza si prepara per prendersi cura dei propri cari quando stanno male.
Ho scoperto che c'è anche un motivo scientifico per cui il brodo si prepara ai malati, leggete qui.

Ovviamente ho capito subito che il brodo è proprio un gioco da ragazzi. Certo, potrà migliore con l'esperienza, ma non può proprio non riuscire.
E poi è una ricetta che ci lascia tempo. Mentre il brodino si cucina si possono fare tante altre cose, restando nei paraggi magari...
Comunque io lo preparo così:
Prendo la carne, di solito un pezzo di manzo e uno di gallina, li infilo dentro alla pentola più grande che ho in casa. Poi prendo una grossa cipolla, la sbuccio, la sciaquo sotto l'acqua fresca e infilo anche quella in pentola. Stessa cosa faccio con un paio di carote e una costa di sedano. Se lo trovo in giro ci metto anche un pomodoro e del prezzemolo fresco, se non ci sono non importa.
A questo punto riempio la pentola di acqua fredda e la metto sul fuoco bello alto, senza coperchio.
Il sale tendo a dimenticarlo, ma credo che andrebbe messo già in questa fase. Comunque si può sempre aggiustare più tardi.
Quando inizia a bollire sopra la pentola si forma una schiuma marrone che va eliminata.
Ora possiamo abbandonare il nostro brodo, abbassando il fuoco al minimo e mettendo il coperchio un po' aperto. E per le prossime due orette, mentre lui cuoce e si insaporisce io dedico il tempo alla casa o a me.
A me e enrico piace mangiare il brodo con la pastina piccola. Abbiamo scoperto, grazie al piccolo Ruben, che lo stracchino dentro al brodino è speciale, molto meglio dei formaggini!

Enrico ovviamente è stato meglio dopo la prima cucchiaiata di brodo, ed è guarito del tutto dopo il secondo piatto, provare per credere!