mercoledì 17 marzo 2010

Prima prova di video ricetta...

Non si può fare a meno di condividere questa chicca!
Che organizzazione! che metodo!

INDOVINA CHI VIENE A PRANZO?



L: Indovina chi viene a pranzo domenica?
E: ???
L: La Laura!
E: Forte!
IN(il nonno): Bello...

Sabato pomeriggio si va in passeggiata con cane, sorella e moroso di sorella direttamente dai monti veronesi.
Tornati a casa, doccia e cazzeggio.
Cena in pizzeria.
Concerto di Tommaso.
A casa abbastanza presto ma stanchi morti!
Domenica mattina, ore 9.35 ci si sveglia con calma...
colazione e... cazzo! cosa facciamo per pranzo?
Ore 10.00 lavati e vestiti in cucina, pronti per iniziare a spignattare.

Missione impossibile: preparare un pranzo decente entro le 12.30 orario di arrivo dell'ospite.

Si fa così:
- estrazione del ragù dal congelatore (ragù fatto in casa, ovviamente).
- preparazione della pasta all'uovo per fare le tagliatelle (perchè avendo due ore vogliamo assolutamente complicarci la vita!), con bimby.
- preparazione della pasta per la torta, con bimby.
- lavaggio bimby e inserimento acqua e farina per la polenta.
- accensione forno.
- assemblaggio e infornamento (!!) della torta.
- la polenta è pronta (ci avete scoperto: era la polenta precotta), metterla a raffreddare fuori dalla finestra.
- tiraggio... si insomma... si tira la pasta per le tagliatelle, noi l'abbiamo fatto con la nonna papera, e si tagliano le tagliatelle, sempre con la papera.
- siamo a buonissimo punto e manca ancora una mezz'ora buona all'arrivo dell'ospite.
- tagliamo i dischi di polenta, le fette di salame e il formaggio per l'antipasto, che metteremo poi in forno al caldo.
- preparazione tavola, preparazione di noi stessi (perchè in fondo è pur sempre domenica, e abbiamo un'ospite e mi sembra carino presentarsi con qualcosa che non sia la tutona da casa!)
- preparazione aperitivo.

Missione compiuta! E abbiamo fatto anche una discreta figura, escludendo la solita mancanza di sale sulle tagliatelle. Risolto con abbondante spolverata di grana sopra e con ubriacaggio ospite!
Vi lascio la ricetta della torta perchè il resto non è niente di nuovo.




CORONA AL CIOCCOLATO
500gr farina
75gr burro
2 uova
1 bustina di lievito x dolci
100gr di latte
4 cucchiai di zucchero (non è molto dolce)

Ripieno: cioccolato a scaglie e nocciole tritate (o qualsiasi altra cosa)

Impastare la farina con i 75gr di burro, aggiungere lo zucchero e un pizzico di sale. Aggiungere il resto degli ingredienti, amalgamare tutto ben bene, tirare in una sfoglia di cm35 x 35 circa e penellare di burro fuso e una spolverizzata di zucchero. Farcire a piacere. Arrotolare a salame, tagliare a fette di 2 cm circa. Disporre a corona in una tortiera foderata di carta da forno, bagnare leggermente di latte e spolverizzare di zucchero. Infornare a 180° x 30 minuti circa.
(ricetta tratta da cookaround)
Noi l'abbiamo mangiata accompagnata dal gelato gentilmente offerto dalla nostra ospite.
Credo che sia l'ideale perchè la torta da sola è piuttosto secca. Ico suggerisce di inzupparla per bene nel latte per una colazione da campioni!

venerdì 12 marzo 2010

L'ARTE DEL RICICLO: GNOCCHI DI POLENTA



Buttare via il cibo mi da tantissimo fastidio. Cerco quindi di non farlo e di consumare tutto entro i tempi della scadenza. Mercoledì ho aperto il frigo per la cena ed avevo un sacco di avanzi. Capita poi che dopo due o tre giorni che mangi la stessa cosa, hai voglia di qualcosa di nuovo. Ho tirato fuori dal frigo le cose più a rischio e ho iniziato ad improvvisare.
Da una settimana se ne stava li triste ed annoiata una fetta di polenta gialla (di quella confezionata).
Penso fossero sui 300 gr, meno di un terzo della forma intera da kg. L'ho presa, tagliata a pezzettoni e infilata dentro al macinino. L'ho frullata per bene assieme ad un uovo, sale e pepe. Poi ho iniziato ad aggiungere farina. È venuto fuori un bell'impasto dal quale ho ricavato tanti gnocchetti gialli!
Altro avanzo triste e sole nel frigo erano i carciofi. Li avevo presi la settimana prima perchè non avevo mai curato un carciofo in vita mia e mi sentivo pronta... come sbagliavo!!!
Li avevo puliti e cucinati, ma le foglie più esterne erano ancora dure e legnose, dovevo eliminare ancora un paio di strati di foglie.
Quindi dopo averli mangiati al naturale avevo deciso di frullarli per renderli più appetibili. In frigo avevo già pronta questa bella cremina di carciofi. L'ho presa e mescolata assieme ad un pezzetto di ricotta, aggiustato di sale e pepe.
Quindi ho cotto gli gnocchi, li ho mescolati con la crema di carciofi, ci ho aggiunto della mozzarella a pezzetti. Ho riempito due piccoli cocci di gnocchi e spolverato di grana. Messo nel forno 10 minuti + 5 di grill finale. Estratti, fotografati, mangiati.
Erano proprio buoni, solo un po' pesanti. Per cena abbiamo mangiato solo quelli, in due e non siamo riusciti a finirli tutti. Quindi direi che con queste dosi ne escono due porzioni abbondanti per gente affamata!
Insomma... in un pasto solo ho fatto fuori ben tre avanzi e ho improvvisato un piatto nuovo e molto goloso!

sabato 6 marzo 2010

4 sgombretti cheap-&-easy

La pescivendola della COOP mi conosce fin da quando ero ragazzo, sicchè, data l'affezione reciproca, cerco di visitarla ogni sabato (giorno in cui ho il tempo per dedicarmi alla pulitura del pesce) alla ricerca di offerte al kilo.

Potrete immaginare che una delle prime conseguenze della scarsa frequentazione delle banconote nel mio portafoglio, sia proprio la ricerca di offerte che propongano prodotti invitanti a prezzi umani (ecco...escludiamo quindi il tonno rosso o lo spada da 26 euri/kilo).

Bene, una ricorrente prelibatezza che si trova alle condizioni appena descritte è proprio lo sgombro: sgombretti di 250/280g lordi a prezzi che oscillano dai 3 ai 5 euri/kilo.

Quel sabato ne acquistai 4.

Appena rientrato a casa, presi una bottiglia di pinot grigio, vendemmia 2008, prodotto in loco, e lo misi in frigorifero in attesa di sorte migliore.

Alle 17.00 circa iniziai a pulire gli sgombretti asportando innanzitutto con le forbici le pinne dorsali, poi quelle ventrali, cercando di estrarre accuratamente anche le grosse spine sottostanti.

Avevo precedentemente predisposto a fianco del lavabo il sacchetto che conteneva i pesci, in modo da utilizzarlo come deposito prossimale di rifiuti organici (destinati al composter...non all'indifferenziata); essere organizzati in termini ergonomici aiuta sia ciascuna fase della preparazione, sia il mantenimento dell'ordine e della pulizia in cucina (questione da valutare accuratamente prima di iniziare i lavori!)

Finito di togliere le pinne ai 4 pesci passai ad aprirne il ventre sempre con l'uso delle forbici, praticando un taglio longitudinale dal foro corrispondente alle pinne ventrali asportate, fino all'ano, un altro taglio partendo sempre dal primo foro verso la bocca del pesce mi serviva per asportare anche le branchie (ricche di sangue che in cottura rischia di rendere amara la parte cefalica).

Data l'ampiezza del taglio è stato facile asportare le viscere usando indice e medio assieme (ah...per pulire i pesci di certe dimensioni io tendo ad usare i guanti di gomma: preservano le mani e sono facili da pulire con un po' di candeggina per togliere l'odore).

Bene, un ultimo risciacquo dentro e fuori e i pesci avrebbero potuto considerarsi pronti per essere messi accuratamente in frigorifero, nell’attesa che tutti gli altri ingredienti fossero pronti.

Lavai i guanti, risciacquai le mani, e assaggiai quel pinot grigio che oramai da circa 45 minuti giaceva in frigo … niente male ... ecco cosa potersi concedere quando compagna con bambino escono al sabato pomeriggio lasciando a casa chi si occupa di cena e pulizie. Più un pezzetto di formaggio, per non lasciare il vino da solo nello stomaco.

Passo successivo: forno a 190° … fatto !

Raccolsi erbe (salvia, timo, basilico, alloro), uno spicchio d’aglio di media grandezza, qualche grano di pepe verde, e disposi tutto sul tagliere per farne un trito fino fino fino (a me piace fino, e ho anche talento per l'arte del tritare). Spremeti mezzo limone piccolo in un bicchiere, aggiunsi olio a naso fino a raggiungere la metà del bicchiere, girai il tutto con un cucchiaino; dentro questa mistura aggiunsi il trito appena prodotto, per poi lasciare a riposo per circa 15 minuti, che utilizzai per un altro mezzo bicchiere di bianco e per iniziare l’intimo ascolto di Conversations with myself (Bill Evans).

Nel frattempo il forno raggiunse la temperatura, compagna con prole rientrarono dalla passeggiata, l’ascolto intimo diventò condiviso e cosi passai a predisporre una teglia di vetro con il fondo inumidito da poco olio. Un’altra girata occasionale di cucchiaino alla mistura di olio, limone e compagnia bella.

Gli sgombri uscirono dal frigo e per adagiarsi all’interno della teglia, con i loro ventri aperti rivolti verso l’alto nella richiesta di essere profumati dalla mistura in quel bicchiere, da alcune olive e capperi a piacere: non ci misi molto ad assecondare gli sgombri. Due cucchiaini abbondanti di mistura finirono in ciascun pesce, le olive rimbalzarono dentro la teglia, alcuni capperi tra gli interstizi. Sul piatto ancora crudo con un ultimo filo di olio e poi un arrivederci, prima di infilarlo in forno, dove rimase a cuocere per 30 minuti circa.

W il pinot grigio !

martedì 2 marzo 2010

PANINI SUUUUUPER


Abbiamo passato una bella domenica rilassante. La giornata era grigia, l'ideale per starsene a casa a sonnecchiare e per provare qualche ricettina di quelle che non ho tempo di fare durante la settimana. Insomma dovevo assolutamente provare questi panini visti qui.
Ultimamente quando faccio il pane o la pizza o qualsiasi impasto lievitato, cerco di seguire alla lettera la ricetta. Fino a un anno fa pensavo che mi bastasse l'istinto per capire quanto impastare, quanta farina o quanta acqua aggiungere. In rete ho trovato tanti metodi diversi per fare il pane e spesso ho ottenuto risultati ottimi, così continuo a provare le ricette che trovo in internet e ne provo più che posso.
Questa sicuramente la inserisco tra le ricette da fare spesso. Avevo molti dubbi sul risultato invece è stato facile e sono venuti proprio bene.
Verso le due del pomeriggio, tornati dalla passeggiata al mare, ho iniziato a preparare l'impasto. Ho pesato 15 gr di lievito di birra (senza stare tanto a pesare, diciamo che è poco più di metà cubetto), e l'ho sciolto in 200 ml di latte. Ho aggiunto poi 100 ml di olio di semi di girasole. La ricette diceva olio di riso. Sinceramente giorni fa quando ho fatto la spesa volevo comprarlo, ma purtroppo non ho vinto al superenalotto quest'anno! Vabbè, quindi olio di girasole che avevo in casa ed era già aperto.
Ho mescolato tutto, poi ho messo un bianco d'uovo, conservando il rosso che serve più tardi. Mescolato ancora e ho aggiunto due cucchiaini di zucchero. A questo punto ho buttato sopra 500 gr di farina 00, quella “normale” insomma. Niente farina 0, niente manitoba, una normalissima farina doppio 0. Sopra la farina ho buttato due cucchiaini di sale e ho iniziato ad impastare. Si impasta senza problemi, l'olio e l'uovo legano subito l'impasto senza fare briciole. Insomma facile facile, pulito e senza tanti sprechi.
Ho inserito l'impasto nella mia ciotola preferita, l'ho coperta bene anche con la copertina di pile e l'ho messa a riposare in bagno vicino al termo acceso.
L'ho fatta riposare per un paio d'ore. Nel mentre abbiamo ricevuto visite, bevuto il tè con i biscotti, chiacchierato e giocato con il gatto.
Alle cinque più o meno siamo rimasti io, Enrico e Tommaso. Prima di iniziare a vedere il film che abbiamo scelto ho formato i panini.
Ho ripreso l'impasto che era ben cresciuto. L'ho diviso in 8 palline e lasciate sul piano di lavoro. Nel mentre ho sciolto 80gr di burro (secondo me ne basta un po' meno, io ne ho avanzato).
Dopo 15 minuti il burro era freddo. Ho steso tutte le palline di pasta, ricavandone 8 cerchi di 20 cm di diametro circa e comunque tutti uguali come da ricetta. Li ho spennellati tutti con il burro sciolto e poi li ho sovrapposti uno all'altro. Attenti che così tutti unti di burro tendono a scivolare in giro. Quando sono tutti uno sopra l'altro si rigirano sottosopra e si stendono in un unico, grande, cerchio di pasta, di minimo 50 cm di diametro. La pasta si stende facilmente e non si ritira, resta dove la metti.
Abbiamo quasi finito...
Ora si taglia il cerchio in 16 triangoli, si mette un cucchiaino di formaggio morbido sulla base di ogni triangolo. Io ho messo squacquerone che avevo in casa. Secondo me si può anche fare a meno di mettere il formaggio, diciamo che è uno sfizio in più.
Ora si rigirano i due angoli alla base del triangolo, chiudendo dentro il formaggio e si gira la pasta, formando dei mini croissant. Velocemente li ho disposti nella teglia del forno e li ho spennellati con il tuorlo d'uovo di prima sbattuto con un po' di latte. E finalmente sono andata a vedermi il film, lasciando ancora i panini a riposare.



Sembra un casino e una cosa lunghissima. Invece giuro che è stato facile e veloce. Sicuramente più veloce che scriverlo!
Abbiamo guardato “Bastardi senza gloria” di Tarantino. Il film dura quasi tre ore, alla fine del film stavamo addentando i panini. Dopo un riposo di un'ora e mezza, li ho messi nel forno caldo a 200° per una ventina di minuti. Ottimi caldi, ottimi freddi, ottimi il giorno dopo. Buoni con il salame, con il formaggio con la nutella e con la marmellata... e anche da soli!
Enrico e Tommaso hanno apprezzato e io ho fatto un figurone!
Anzi, li rifaccio domani, deciso!