venerdì 18 giugno 2010

Il mercato

Il mercato del paese mi è sempre piaciuto.
C'è sempre qualcosa da vedere e anche quando lo hai girato tutto ti puoi fermare a osservare la gente.
Questa mattina Laura ed io abbiamo fatto due passi per sbirciare le 6 bancarelle di Torre. I grandi classici: il fioraio, il frutta&verdura, i vestiti per le ultra 65enni (quelli belli larghi con stampe a fiori dai colori improponibili), la latteria, il cinese e la pescheria.
Nel portafogli avevo 1 pezzo da 5 e uno da 20. Sono due banconote che definiscono due tipi diversi di spese, due diversi approcci al consumo. Voglio dire, se ho cinque euro vado in edicola, se ne ho venti li tengo con l'idea di spenderli per una pizza o l'ennesimo pacco di DVD vergini. Il pezzo da 5 se l'è intascato il cinese in cambio di una camicetta borchiata per Laura (ma quanto fantastici sono gli spogliatoi del mercato? Ti proiettano direttamente in un film degli anni 70 con Edwige Fenech fatto di voyerismo e leggero erotismo...). Il pezzo da 20 è sguizzato dalle mie mani per andare nella cassa della pescivendola. Vongole veraci per farsi due spaghi, un'orata e un branzino da fare al sale. Sarà il pranzo di domani. Ora devo pensare a come pulire il pesce. La signora ci ha regalato una di quelle pillole di saggezza popolare che pretende di nascondere la verità oltre il velo di mistero fatto di sussurro e occhiate fugaci: "metti le vongole a spurgare con acqua, sale e un bicchiere di frizzante". Mah! Proveremo. Intanto metto in musigna un'altra pillola aspettando il giorno in cui potrò usarla io per stupire qualche sprovveduto!
Enrico

1 commento:

Anonimo ha detto...

quando dice 6 bancarelle è in senso reale, non è un modo di dire... insomma sono proprio 6!