giovedì 15 dicembre 2011

Rifatta


Ma cosa avete capito! Qui si parla di rifatte senza glutine


Nei mesi scorsi ho visto la pannocchia giallo spuntare da qualche blog di mia conoscenza e ho deciso di partecipare.
È una bella occasione per conoscere e sperimentare qualche nuova ricetta e poi è divertente vedere come persone diverse hanno interpretato la stessa ricetta.
Io non sono celiaca. Ho varie allergie e quest'estate durante gli ennesimi accertamenti il mio medico ha voluto farmi fare gli esami. Gli esiti erano negativi, eppure in quel periodo ho iniziato a considerare una dieta senza glutine e la cosa non mi è dispiaciuta.

Non mi dilungo e vengo subito alla ricetta di queste crespelle. Per fare la difficile ho anche chiesto di modificare un ingrediente: i funghi, che non piacciono né a me né a Enrico.
Abbiamo optato per dei carciofi che sono di stagione e che con il prosciutto cotto si abbinano perfettamente.

Questa è la ricetta di Francesca, e questa la mia:




Per le crespelle (12 piccole, circa 10 cm di diametro)

250 ml latte
1 noce di burro
125 gr di farina di ceci
2 uova

Per il ripieno
5 carciofi
200 g panna da cucina
prosciutto cotto
1 mozzarella


Io ho preparato queste crepes in tre tempi, la sera dopo lavoro, è stato un lavoraccio!
La prima sera ho preparato le crepe:
Si mescola latte, farina, le uova e si lascia riposare almeno 20 minuti.
Preparare le crepes, cuocendole in una padella antiaderente da entrambi i lati.

La sera dopo ho iniziato ad occuparmi del ripieno.
Ho pulito i carciofi, li ho tagliati a fette sottili e li ho lessati. Li ho fatti raffreddare e poi li ho frullati.
Non avendo gli attrezzi giusti ho fatto a modo mio, facendo un sacco di fatica. Enrico è stato di grande aiuto in questa fase.
In pratica abbiamo passato i carciofi con un frullatore a immersione e poi a mano li abbiamo setacciati con un colino.
Né è uscita una bellissima cremina verde che ho aggiustato di sale e pepe, e alla quale ho poi aggiunto la panna.

Ho poi preparato le crespelle come da ricetta, riempiendole con un po' di crema di carciofi, del prosciutto cotto e della mozzarella. Le ho adagiate sulla teglia, ho aggiunto la cremina di carciofi rimasta e del formaggio grana e cotto in forno a 170° per 20 minuti.

Il risultato non era molto bello da vedere e fotografare, ma decisamente buono da mangiare.

Ci vediamo il prossimo mese con la “pumpkin pie” e magari prima con qualche altra ricetta.

mercoledì 23 novembre 2011

Torta dolce autunnale



Dopo la torta salata d'autunno, non potevo lasciarvi senza una torta autunnale dolce.
E qual'è la torta autunnale per eccellenza? Ovviamente la torta di mele!
Ognuno ha la propria ricetta preferita. Io, come per tante altre cose, sono ancora in fase di ricerca e sperimentazione.
E vorrei dichiarare che è tutta colpa di mia mamma.
Nei ricordi sbiaditi che ho della mia infanzia, non compare mai, e dico mai, una torta di mele.
Come è possibile? Insomma, è un classico: la merenda con la torta di mele della mamma, fatta con la ricetta che si tramanda di generazione in generazione. Nella mia famiglia non esiste, eppure la famiglia di mia mamma è una famiglia di super golosi, vanno tutti matti per i dolci.
Quando, recentemente, ho chiesto a mia mamma perché non ha mai fatto una torta di mele, la semplice e spiazzante risposta è stata: “perché a me non piace”!

La cosa buffa è che invece io adoro le torte di mele.

Questa poi potrebbe diventare una delle mie torte preferite, perché unisce la frolla croccante ad un ripieno dolce e morbido.

La ricetta arriva dal mio archivio web e purtroppo non so più dove l'ho copiata, comunque vedo che è una ricetta piuttosto nota.



TORTA DI MELE ALSAZIANA
Ingredienti per la base (pasta frolla):

80 gr. di burro
1 uovo
100gr. di zucchero
250 gr. di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale


Ingredienti per il ripieno:
3/4 mele
succo di limone
liquore a piacere

125 ml di panna fresca
125 ml di latte
2 uova
60 gr. di zucchero
1 pizzico di sale


Per prima cosa ho preparato la frolla.
Ovviamente non serve seguire queste dosi, insomma, se avete una frolla collaudata che vi piace usatela tranquillamente. Io ho seguito questa ricetta, solo ho aggiunto un po' di farina di mandorle.
La frolla deve riposare la solita mezz'ora in frigo.
Potete approfittare di questo tempo per affettare le mele.
Io ho usato delle mele trentine molto belle e soprattutto molto buone. Non erano molto grandi, quindi ne ho usate 4.
Le ho sbucciate, tagliate a fettine sottili e bagnate con il succo di limone per non farle annerire.
Anche in questa fase la personalizzazione non ha limiti: si può aggiungere del liquore a piacere, o un pizzico di cannella, o dello zucchero, della frutta secca...



Non resta che preparare la crema per il ripieno. Basterà mescolare energicamente (io l'ho fatto fare a enrico per non fare fatica!) le uovo con lo zucchero. Non serve montarle, basta che lo zucchero si sciolga. Aggiungete poi la panna e il latte e mescolate il tutto. È un composto liquido, va bene così.

E ora si assembla il tutto.
In uno stampo da crostata si stende tutta la pasta.
Si appoggiano le mele con delicatezza e, possibilmente con un minimo di senso estetico, sopra alla pasta, e si cospargono di zucchero.
Si versa il ripieno sopra alle mele e si inforna a 180° per circa 50 minuti.
Si sforna, volendo si spolvera di zucchero a velo...
… e la torta è servita!



P.S. Ho portato un pezzetto di torta ai miei genitori. Mio papà ha apprezzato tantissimo, mia mamma ha mangiato per amore e per dovere, ma resta un'amante della meringa!!

venerdì 18 novembre 2011

Torta salata autunnale


Cucina, cucina, cucina, e ti ritrovi con un sacco di avanzi da consumare.
E siccome qui non ci piace mangiare sempre la stessa cosa e non vogliamo assolutamente buttare via niente, noi trasformiamo!

Ancora non siamo riusciti a fare un vero incantesimo, quindi utilizziamo dei banali metodi babbani.
Banali ma efficaci. Giudicate voi stessi...



Ricordate la padellata autunnale del mio compleanno?
(Riempite una teglia da forno di finocchi, radicchio, cipolla, patate, zucca; salate e pepate, un bel giro di olio buono e erbe a piacere. Volendo un paio di cucchiai di miele!)
Ne abbiamo fatto una golosa torta salata autunnale: calda, sfiziosa, colorata e sana.
E a noi le torte salate piacciono un sacco.





Come abbiamo fatto?

In un calderone abbiamo mescolato:

- 250 gr. di farina integrale,
- 1 cucchiaino di sale,
- 1 cucchiaino di lievito per torte salate,
- 100 gr di acqua calda
- 100 gr. di olio di semi di girasole

Un bel giro di bacchetta ed ecco pronta la nostra base per la torta.
Non serve nemmeno aspettare che riposi, possiamo subito stenderla e riempirla con la nostra padellata, avendo cura di tagliare a piccoli dadini le verdure e di togliere la teglia da forno!!!!
Noi abbiamo aggiunto del formaggio a dadini, emmenthal nel nostro caso, ma vi dò il permesso di usare quello che più vi piace.

In forno per 40/50 minuti a 180° e il pranzo è servito!

Tempo permettendo, quando avete finito di mangiare questa delizia, fatevi una bella passeggiata al sole, come abbiamo fatto noi, e dedicate un po' di tempo ai vostri amici pelosi!







giovedì 17 novembre 2011

32





L'età di una signorina non si dovrebbe dire, però ancora non mi fa così paura e quindi lo grido ai 4 venti: il 30 ottobre ho festeggiato la veneranda età di 32 anni!
Il modo migliore per festeggiare non poteva che essere un pranzo con la mia famiglia.
Quest'anno ho preteso di cucinare io per loro, e ho richiesto come aiutante la mia sorellona.
Dopo aver passato il sabato a cucinare, domenica eravamo pronti per accogliere i miei genitori e quelli di enrico e naturalmente mia sorella e daniele!

Come piatto forte abbiamo preparato la ZUPPA DI CIPOLLE, più che altro per fare felice mio papà, vero amante delle cipolle. Il resto del menù girava intorno al piatto principale.



Mia mamma si è offerta di fare un secondo primo, delle crepes di zucca e provola. Mia mamma è veramente specialista nel fare le crepes, abilità che non mi ha trasmesso, ahimè!



Ho optato per un solo secondo piatto leggero, non a base di carne.
Abbiamo preparato:



- sfogliatine con indivia belga e pancetta



- flan di zucca con gorgonzola piccante e bieta in padella



- padellata autunnale (finocchi, zucca, patate, radicchio, cipolle, tagliate grossolanamente, schiaffate nella teglia da forno, spolverate di sale, pepe, olio e aromi a piacere)

Come dolce di compleanno ho voluto una apple pie, con guscio fatto con farina integrale, servita calda e accompagnata dal gelato e ho preparato anche un rotolo di pasta biscotto con la nutella, un grande classico che piace sempre a tutti!






Volete un po' di foto e ricette?
Vi lascio la ricetta della zuppa, che poi era il piatto forte. Le altre ricette la prossima volta, per ora dovrete accontentarvi delle foto.

ZUPPA DI CIPOLLE
Ricetta presa da un vecchio numero di "Sale e Pepe"

Ingredienti per 8 persone
70 g di burro
1 kg di cipolle
2 spicchi d'aglio, tritati finemente
60 g di farina
2,5 litri di brodo di manzo
300 ml di vino bianco
2 rametti di timo
sale e pepe

Fette di Pane
Formaggio

Abbiamo iniziato preparando il brodo.
Poi i miei aiutanti, Claudia e Daniele, hanno sbucciato e affettato (con l'aiuto di un robot da cucina per fortuna), un kg di cipolle. Quanto hanno pianto, poveri!!

Abbiamo sciolto il burro in una pentola capiente e aggiunto la cipolla. Abbiamo cotto a fuoco lento mescolando per 20 minuti circa, impresa non semplicissima visto l'enorme quantitativo di cipolle!
Si aggiunge poi l'aglio e la farina e si mescola bene per qualche altro minuto.
Poi finalmente si aggiungono il brodo e il vino, gli aromi, il sale e il pere e si lascia bollire per un ora o più a fuoco dolce.
A fine cottura abbiamo passato con il mixer una parte della zuppa, per renderla più cremosa.





Il giorno del pranzo abbiamo messo la zuppa nelle ciotole di coccio, ci abbiamo adagiato una fetta di pane, e abbiamo spolverato di formaggio (un mix di parmigiano e scamorza affumicata.)
Abbiamo passato in forno, con la funzione grill, fino a che si è formata una bella crosticina in superficie, e abbiamo mangiato.

Come primo esperimento non è venuta niente male, una zuppa da fare e rifare nelle fredde giornate invernali.

Guardate un po' chi ha lavato i piatti...


lunedì 14 novembre 2011

TRATTIAMOCI BENE


Coccole di cibo.
Ne abbiamo già parlato qui dentro, e non per niente abbiamo aperto un blog di cucina.
Qui non si cucina per diventare cuochi o per qualche aspirazione lavorativa, principalmente si cucina per rilassarsi, per sorridere, semplicemente per stare bene.

Io poi sto diventando una di quelle ragazze che dimostrano affetto ingozzando le persone, ma questa è un'altra storia...

Io e Enrico, ogni tanto, ci concediamo qualche cena speciale: io studio un bel menù e mi metto ai fornelli, Enrico stappa una buona bottiglia e pensa alla musica. E sono sempre serate molto belle e serene.

Condividiamo con voi una di queste serate, un venerdì sera, che già per noi è un bel giorno perchè sabato non lavoriamo!

Abbiamo fatto la spesa la mattina al mercato: ho comprato dei bei calamari freschi, qualche coda di gambero e delle sarde (se ricordate in questa casa abbiamo un debole per questo pesce).
Avevo già qualche idea su come cucinare il tutto e dopo qualche ricerca ho optato per questo menù:
  • crema di ceci e zucca con code di gambero saltate in padella
  • calamari in umido con polentina morbida
Semplice ma goloso, erano cose mai fatte prima, quindi era ora di cimentarsi...

Le sarde invece erano destinate al pranzo del sabato, volevo infatti fare un bel sugo di sarde per condire una pasta.

Venerdì sono uscita da lavoro verso le cinque ed ho iniziato a cucinare, mentre fuori pioveva a dirotto.
Il mio aiutante controllava, vigile (più o meno)!





Per prima cosa ho pulito tutto il pesce. Con le sarde ho fatto ormai pratica e così anche per i calamari. Le code di gambero erano da pulire, tagliare e privare del budello nero.

Ho iniziato a preparare la crema di ceci e zucca.
Niente ricetta però, sono andata “a sentimento”!



Per prima cosa, preparare un brodino vegetale. Io ho il mio dado di verdure fatto in casa.
Ho pulito mezzo porro e l'ho affettato.
Ho messo un pezzettino piccolo di burro e un giro d'olio buono in padella e ho fatto appassire il porro con un bel peperoncino e due foglie di salvia.
Ho aggiunto una scatola di ceci ben scolati (confezione da 250 gr.) e la zucca fatta a piccoli pezzettini. Ho saltato tutto per qualche minuto. Poi ho coperto le verdure con il brodo caldo.
Ho cucinato per 20 minuti circa. Assicuratevi che sia tutto ben cotto, poi frullate e aggiustate di sale e pepe.
P.S. Tutte le zuppe e creme, se vengono preparate con anticipo acquistano sapore. Quindi se potete, fatela pure il giorno prima.


Le code di gambero si preparano in cinque minuti, quindi si possono fare alla fine.
In una padella si mette un giro d'olio con uno spicchio d'aglio, si buttano i gamberi e si fanno scottare bene per qualche minuto. Io ho sfumato il tutto con del Rum (avevo quello a casa!!) e quando è evaporato ho spento il fuoco.

Al momento di servire, ho versato nel piatto la crema, ho messo sopra qualche coda di gambero, una spolverata di prezzemolo e un giro d'olio.




Non sembra un piatto ottimo? Bè, lo è, ve lo assicuro!

Sono passata già alla cena, ma non vi ho raccontato come ho preparato i calamari in umido.

Li ho tagliati a fettine. In una padella (ne ho sporcate tantissime considerando che siamo in due!!), ho messo il solito pezzetto di burro, più abbondante questa volta, e un bel giro d'olio. Con fuoco dolce ho aggiunto due piccoli scalogni affettati sottili, e li ho fatti cuocere lentamente, ho aggiunto i calamari e li ho saltati per qualche minuto. Quando mi sembravano abbastanza cotti ho aggiunto un bicchiere di vino bianco (lo stesso che poi abbiamo bevuto durante la cena) e l'ho fatto evaporare.
Ho aggiunto anche un po' di concentrato di pomodoro. Regolato di sale e pepe, spolverato di prezzemolo. Pronti anche questi!


Alla polenta ci ha gentilmente pensato il bimby! Gli ho chiesto di fare una polenta morbida e mi ha accontentato!




Quella sera ho avuto tempo anche di preparare le sarde per il giorno dopo, ve lo racconterò un'altra volta!


Abbiamo mangiato benissimo e bevuto altrettanto bene ( grazie Claudia e Daniele per il vino!), per due volte perchè era tutto molto abbondante!



Così, con 16 euro spesi al mercato per il pesce abbiamo fatto in due persone, tre pasti da leccarsi i baffi! E con questo abbiamo dimostrato che, non solo i soldi, fanno la felicità!

mercoledì 2 novembre 2011

Casualità di Frittelle di Zucca

Rieccomi ! ... si scusate, ero uscito un attimo a prendere le sigarette ... e poi, tra una cosa e l'altra, sono stato via per un po' !

Comunque, quando si ritorna ci si porta dietro sempre qualcosa: io ho portato alcune frittelle di zucca.

Antefatto
Lunedì sera rientro a casa dal lavoro e trovo T. e R. intenti ad armeggiare con una zucca, in particolare stavano togliendo la buccia ad una parte del frutto, mentre già alcuni pezzi precedentemente puliti bollivano da poco in acqua lievemente salata.

T. stava per andare in palestra, mi ha dato quindi indicazioni su come completare il lavoro da lei iniziato e poi infornare in una teglia i pezzi di polpa di zucca, R., che oramai aveva assistito al grosso del lavoro, ha contestualmente deciso di dedicarsi a costruzioni e trenini.

In sintesi: a fine serata ci siamo ritrovati con una vellutata di zucca (mangiata a cena) e zucca al forno (lasciata in stand-by, in attesa di decidere cosa farne). Ieri sera ho scoperto casualmente cosa poter fare con la zucca al forno: Frittelle di Zucca

Veniamo ora al succo del discorso: la ricetta !

Mi trovo ad affrontare l'argomento confessando che le circostanze mi hanno indotto a prendere spunto dalla ricetta originale ma a discostarmi da essa nella realizzazione del prodotto. Riporto quindi entrambe le versioni.








Ricetta originale
350g di zucca, fatta a pezzi e passata 15 o 20 minuti al forno (180°) con qualche ciuffetto di burro ed una spolverata di cannella;
100g di ricotta romana, passata al setaccio e lavorata a crema
100g di grana grattuggiato
cannella
noce moscata
30g di farina

Dopo aver tolto la zucca dal forno passatela al passaverdure ed amalgamate il risultato con la ricotta ed il formaggio grana; insaporite con cannella ed una grattata di noce moscata.
Amalgamate molto bene l'impasto e, ad operazione conclusa, lavoratelo a forma di cilindri dalla sezione di circa 2cm, tagliate i cilindri in sezioni di circa 3cm che disporrete su un piano asciutto e infarinato; per concludere spolverate altra farina sulle frittelle. Friggetele in abbondante olio caldo.

Come ho fatto io
Abbozzare una ricetta mai vista prima in orario serale di un giorno festivo è sempre un azzardo: non sai mai se in casa hai tutto ciò che ti serve !
Ritengo di essere stato abbastanza fortunato ad aver trovato n cucina ingredienti e quantità utili alla ricetta scelta; nello specifico:
parte di zucca già cotta in forno (non conosco esattamente la quantità, ma probabilmente si aggirava attorno a quella ufficiale);
mezza vaschetta (quindi circa 125g) di ricotta della Coop aperta il giorno precedente;
grana e ricotta salata (direttamente dalla Sicilia, grazie alla mamma di T.);
cannella, noce moscata e zenzero;
farina 00;
olio di oliva (direttamente dalla Sicilia, grazie al papà di T.).

Ho quindi prodotto una crema con la zucca cotta al forno passandola allo schiacciapatate (non avendo passaverdure sottomano), ed unita alla ricotta (filtrata a spinta in un colino); mi sono permesso di utilizzare, amalgamandoli all'impasto, una parte di grana ed una parte di ricotta salata sia per incontrare il mio gusto personale, sia per dare un sapore un po' più acceso alla ricetta; infine ho aggiunto le spezie segnalate in elenco (lo zenzero nell'originale non c'è, ma ci sta bene e aiuta il metabolismo).

Il risultato dell'impasto ha avuto una consistenza molto morbida, cremosa appunto, e subito mi ha dato l'impressione di non poter essere agevolmente lavorato "a mano", infatti si appiccicava alle dita ed ai palmi (miei e del piccolo R.) rendendo molto difficile l'operazione di "cilindraggio" dell'impasto. Abbiamo optato, io proponendo e R. avvallando, di utilizzare un cucchiaio ed un cucchiaino per realizzare gemme semi-compatte (scelta vincente) da adagiare sul piano infarinato.
Un piccolo imprevisto: le piccole gemme si sono un po' attaccate al piano, pertanto, dopo essere state delicatamente sollevate, ho abbondato con la farina usandola sia come base d'appoggio, sia come spolvero finale. Certo che, dopo la pioggia di farina, ho optato per ripassare le frittelle girandomele velocemente tra le mani senza pressarle troppo facendo loro assumere una forma arrotondata e rustica.

Per la frittura: circa un centimetro di olio in una casseruola d'acciaio dal fondo spesso e dal diametro di 18 centimetri; dopo aver portato l'olio a temperatura ho immerso 5 o 6 frittelle per volta lasciandole indorare alcuni minuti da un lato, per poi girarle con un cucchiaio. Si forma cosi una crosticina lieve e croccante che tiene in forma l'interno mantenuto morbido.

Valutazioni: sapore delicato (forse avrei potuto insistere con la ricotta salata, ma sono gusti personali), le spezie accompagnano bene la zucca lasciando inoltre un alone piacevole e persistente in bocca; in realtà io me le aspettavo di consistenza più compatta, ma in effetti sono frittelle, non polpette !!!

Mi do un 7- ! ...e l'intenzione di riprovarci

riccardo

P.S.: grazie a T. che mi ha stimolato a pubblicare le frittelle

lunedì 31 ottobre 2011

Mix di verdure con miglio

Venerdì scorso abbiamo passato un pomeriggio intenso.
Ritornati a casa è toccato a me pensare alla cena.
Sotto indicazioni dello Chef Laura ho preparato un mix di verdure da mangiare con miglio.
Mai mangiato il miglio? Neanche io. Ma mi piace sperimentare e poi il mio scopo è quello di fare da cavia agli esperimenti culinari di Laura quindi non mi potevo tirare indietro...

Non sperate di trovare una ricetta con quantità e consigli utili.
Vi dico solo che quello che c'è in foto è quello che abbiamo mangiato.
Che era buono.
Che era piccante.


I peperoncini sono quelli che abbiamo coltivato noi e mi danno molte soddisfazioni!
Il Nonno era affamato e continuava a girarmi intorno sperando in qualche scarto ma la mia massima è "Prima gli umani poi le bestie". Ho dovuto quindi stenderlo con una mossa supersegreta.

Accompagnamento musicale:

Ten dei Pearl Jam, invogliato dal fatto che lo abbiamo regalato al mio cuginetto Giacomo per fargli conoscere una pietra miliare della musica.
Tra l'altro quest'anno è il ventennale di Ten oltre ad altri album importanti (perchè bellissimi o perchè hanno segnato un punto di svolta) come...

"Nevermind" dei Nirvana,

"Blood Sugar Sex Magik" dei Red Hot Chili Peppers,

"Achtung Baby" degli U2,

"Use your Illusion" dei Guns N' Roses,

"Metallica" (ovvero The Black Album) dei Metallica.

giovedì 20 ottobre 2011

Dobbiamo fidarci?




Voi avete mai mangiato qualcosa di questo colore?
Noi eravamo un po' scettici, bella da vedere questa zuppa, però sarà commestibile?

Quando faccio la spesa cerco comprare cose nuove, ingredienti che non conosco e non uso abitualmente. Durante l'ultima spesa ho comprato un cavolo cappuccio viola. Uso e consumo quello verde, ma quello viola non l'avevo mai comprato.
Comunque, mi sono detta: è di stagione, è pur sempre un cavolo, qualcosa ci farò!
Volevo sfruttare al massimo l'effetto colore, così ho pensato ad una zuppa. Ho fatto una breve ricerca in internet ed ho capito che si poteva fare.
Ho visto questa ricetta di Jasmine, ma non mi sono segnata la ricetta, perché una zuppa è sempre una zuppa: ci metti le verdure, l'acqua, gli aromi, cucini e se vuoi frulli tutto.

Riguardandola adesso per esempio io non ho messo le patate. Il risultato è stato comunque buono.

Questa la mia zuppa:



Zuppa VIOLA
x 2 persone

un pezzetto di porro
mezzo cavolo cappuccio viola
acqua
un cucchiaino di dado vegetale (fatto in casa)
olio
peperoncino

Ho rosolato il porro e il peperoncino con poco olio, poi ho aggiunto il cavolo tagliato a striscioline e ho coperto tutto con acqua e un cucchiaino di dado. Ho coperto e lasciato cuocere a fuoco medio per 20 minuti circa. Frullato tutto e mangiato. Semplicissimo vero?

Avevo pensato di guarnirla con della zucca per una semplice questione cromatica. Tipo delle chips di zucca fritte. Non ho avuto il tempo di farlo. Abbiamo accompagnato la zuppa con una spolverata di pepe, un filo d'olio e dei crostini di pane.



Ho provato anche il cumino come suggeriva Jasmine. Ovviamente deve piacere il gusto del cumino, che è particolare, per me ci stava bene.
Al ristorante indiano dove vado qualche volta, danno i semi di cumino da masticare a fine pasto, come digestivo.
La mia zuppa, nonostante il colore è stata perfettamente digerita. In particolare è stata digerita al cinema, guardando un bel film, che consiglio: “This must be the place” del bravissimo Sorrentino. Lascio ad altri il compito di fare recensioni o critiche. A me è piaciuto, vi suggerisco solo di andarlo a vedere.



P.s. Alla fine il cavolo cappuccio viola sa di cavolo cappuccio. Non ho notato grandi differenze di gusto.